La crisi che nessuno vuole

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Consiglio gratis: le notizie imparate a leggerle più approfonditamente senza fermarsi ai titoli.
Si parla tanto di crisi di governo imminente quando in realtà nessuno vuole andare al voto.
Non vuole andarci la Lega perché dovrebbe fare una campagna elettorale basata sui fondi neri dalla Russia (questa cosa di trascinarla per le lunghe alla fine risulterà un boomerang per Salvini).
Non vuole andarci il M5S perché il movimento è in fase calante, si dimezzerebbero ancor più i seggi, sarebbe la fine politica di Di Maio. Su quest’ultima cosa, credo che una buona metà dei 5stelle potrebbe anche essere tentata, ma si aprirebbero scenari apocalittici per la lotta alla leadership.
Non vuole andarci Forza Italia, almeno finché non sarà chiaro cosa vuole fare Berlusconi, ammesso che sappia ancora quello che vuole. Essere a destra e fare opposizione a un governo dominato dalla Lega (di destra quindi) è un paradosso che alle urne costerà caro agli azzurri. Stesso discorso dicasi per FdI con la Meloni costretta a ritagliarsi una propria identità tra il sovranismo leghista e la prudenza forzista.
Non vuole andarci il PD perché a parte Zingaretti, tutte le poltrone interne che contano sono appannaggio dei renziani. In caso di elezioni ma soprattutto di campagna elettorale, tutto si riequilibrerebbe a vantaggio del segretario poiché vista in quest’ottica, è probabile che l’unico che propenda per il voto sia appunto Zingaretti. Ma come detto Zingaretti non è il PD.
Quindi che estate ci prospetta? La solita italiana tipica trash e gossippara, tra le foto dei vip al mare, la famiglia reale inglese, gli amori di Scamarcio, i nudi delle starlette di turno e le liti Salvini-Di Maio.
Tutto nella norma quindi. Almeno fino a settembre.
A settembre dovrà essere discussa la manovra e allora si che saranno cazzi acidi!
Saranno cazzi ma non andremo alle urne nemmeno allora. Mattarella darà mandato per un governo di “salvezza nazionale” (alla Monti, per intenderci) escludendo di fatto tutti i leader politici sostituendoli con politici nuovi: Fico, Giorgetti, Carfagna e perfino Zingaretti (il leader del PD è ancora Renzi, ve l’ho detto no?)
Fantapolitica? Solo fino a un certo punto. Non sarebbe la prima volta, negli ultimi anni, che personaggi politici considerati sulla cresta dell’onda si ritrovano in pochi mesi fuori da tutto.

Piccoli Hensel e Cretini di ogni età.

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Una vicenda davvero incredibile e orribile che ha visto l’arresto di 18 tra medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti della Onlus Hansel e Gretel oltre al sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti del Pd, accusato di abuso d’ufficio e di falso in atto pubblico per favorire questo sistema offrendogli, di fatto, copertura politica. Tutto questo è accertato dalle 277 pagine dell’Ordinanza dei magistrati, dalle interviste ai genitori che si sono visti strappare i figli e accusare di violenza, fino alle inquietanti connessioni e legami tra i coinvolti di oggi e vicende di alcuni anni fa in altre parti d’italia. Perché dunque c’è chi si indigna, minaccia querele a destra e a manca, il PD sposta l’attenzione sui fondi neri alla Lega facendo quadrato sui suoi amministratori collusi? Il silenzio dei paladini delle famiglie aperte è altrettanto colpevole quanto la solidarietà agli orchi dell’ Anpi che non si capisce a che titolo possa intervenire, se non il fatto che defunti i partigiani “veri” attualmente è gestita in maniera militante da giovani che ancora pensano che esista ancora l’Unione Sovietica e che sia il paradiso operaio (🤣).
I fatti di Bibbiano, specialmente dopo che un recente convegno ha “glorificato” il sistema dei servizi sociali adottato nella provincia di Reggio Emilia, risultano ancora più atroci perché intrisi di una meschinità senza precedenti fatta di onlus compiacenti, educatori che a senso unico, famiglie distrutte e famiglie di fatto ma soprattutto abuso psicologico sui bambini. Posso ripetere? Abuso psicologico sui bambini. Conta poco se anziché l’elettroshock sia stato fatto loro un altro tipo di “sollecitazione vibrante certificata”: rimane la brutalità di aver corrotto un anima pura!
E i giornali? Muti anch’essi. Corriere della Sera, La Stampa, Repubblica ecc ecc se ne sono occupati prudentemente solo i primi giorni, mentre poi sembra essere scattato l’obbligo del silenzio, come pure sui principali telegiornali nazionali.
Sarebbe stata l’occasione per discutere pubblicamente sul funzionamento della Giustizia (anche considerando lo scandalo che ha investito il CSM, faccenda anche questa, passata sotto assoluto silenzio) su come il nostro Paese gestisce i servizi di tutela, e sugli inopportuni intrecci tra servizi sociali, organizzazioni private e sistema giudiziario. Invece di far luce sul marcio al proprio interno il PD si salvinizza con il vicesegretario Orlando e il responsabile per l’iniziativa politica della segreteria Miccoli, che danno mandato a un pool di avvocati di presentare denuncia contro una «macchinazione a base di diffamazioni» che sarebbe in corso sui social, specialmente in vista delle votazioni regionali che si terranno in Emilia-Romagna entro quest’anno.
Ecco il punto: ripetendo una strategia che già era costato il ridicolo (quando fu denunciato l’hastag #Mattarelladimettiti mobilitando la Magistratura per un complotto che sarebbe partito niente meno che… dalla Russia; denuncia poi sbugiardata da una puntuale inchiesta di Marco Travaglio su Il Fatto quotidiano) si accusano i social di essere manovrati solo perché sono la vera “vox populi”, sapendo benissimo che, invece, sui media mainstream ci sarà solo silenzio e tentativi di minimizzare la questione.
Se questa è la linea politica attuale di opposizione, siamo di fronte al più mero parossismo.

Non Nel Mio Cortile!

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Con tutto l’amore che c’è il pensiero torna agli operai di etnia pachistana sfruttati in un azienda di proprietà di cittadini di etnia orientale, e alla loro legittima protesta per avere la regolarizzazione dell’orario di lavoro e del contratto. Con tutto l’amore che c’è mi chiedo perché nessuno dell’amministrazione comunale sia intervenuto sul posto per sincerarsi della situazione, oppure perché nessuno ha pensato di fare una nota di solidarietà verso queste persone. Ho una serie di teorie in proposito, in ordine crescente di gravità.
La prima è che anche a livello nazionale non esista più la sinistra, quella proletaria marxista, da sempre dalla parte degli operai.
La seconda è quella forma di pietismo che induce gli italiani-brava-gente e in special modo i politici locali pratesi, a occuparsi dei problemi altrui purché la distanza sia ragguardevole. È successo così per la SeaWatch che ha visto il gruppo consiliare PD schierato compatto a sostegno della capitana Rackete, e ancora prima è successo con i foglietti gialli dove si chiede verità per Giulio Regeni. Tutti episodi lontani, per cui basta una presa di posizione vergata su un foglio A4 tra una vacanza al mare e un karaoke fra amici per detergere la coscienza e far bella figura sulla stampa. Però, quando questi episodi succedono in città, ci si volta dall’altra parte senza minimamente farsi coinvolgere. Una specie di nimby (Not In My Back Yard: lett. “Non nel mio cortile”) ma in chiave menefreghistica. Perché nel caso dei lavoratori che protestano, ma più che altro in questo specifico caso, più che tirar fuori una nota scritta servirebbe tirar fuori le palle anziché restare ignavi come coglioni.
La terza teoria invece è quella che reputo più grave di tutte: razzismo alla rovescia.
Perché il sindaco, l’amministrazione comunale e coloro che ancora si definiscono -per pura abitudine–di sinistra, non intervengono quando la proprietà è cinese e gli sfruttati sono pachistani o cingalesi? Quest’ultimi non hanno uguali diritti di qualche migrante raccolto nel Mediterraneo? O peggio, esiste una sorta di accondiscendenza verso l’imprenditoria orientale pratese?
Potrebbe, ma non lo credo.
Anche se ancora non ho visto né letto da nessuna parte celeri interventi di solidarietà.
Sarà il caldo….